Questione di stile (parte 4)

Dicevo che “anche gli scrittori vanno in vacanza”: vero, in vacanza ci sono stato, però non per tutto questo tempo. Stavolta la scrittura ha dovuto lasciare spazio ad alcune cose più importanti, ma ora che è tutto sistemato, posso ricominciare. Oltretutto la stagione nuova si sta avvicinando a grandi passi: manca meno di un mese all’inizio della regular season, e per la pre-season ormai è solo questione di giorni. La lista di argomenti da trattare si sta allungando, visto che oltre alla rassegna-divise e alla presentazione della nuova stagione ho anche un altro paio di pezzi che mi sento di dover scrivere, anche se più riflessivi; quindi diamoci dentro.

Nei giorni scorsi sono state rivelate al pubblico ulteriori nuove divise per la stagione a venire: i San Jose Sharks hanno modificato lievemente il loro set standard, i Minnesota Wild hanno cambiato la divisa bianca e i Buffalo Sabres hanno svelato la loro nuova alternate. Le ultime due squadre sono già state trattate nelle parti precedenti, e quindi parlerò di queste innovazioni in una postilla all’ultima; per gli Sharks, che stanno in un punto dell’alfabeto a cui non sono ancora arrivato, il cambiamento di cui sopra verrà incluso nel post regolare (com’è già stato, peraltro, per Hurricanes e Stars). Comunque, giusto per una considerazione al volo, mi chiedo chi sia il pazzoide che ha progettato la alternate dei Sabres…
E quindi, con la doverosa menzione di rito alla mia “bibbia” di immagini sull’argomento, ossia NHLUniforms.com, riprendiamo la nostra rassegna iniziando la seconda metà dell’elenco delle squadre.

NASHVILLE PREDATORS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: interessante, non c’è che dire. Innanzitutto, decisamente insolito l’uso del giallo per la divisa scura, cosa che non si vedeva dal 1967 (Boston)(nota: altre squadre hanno usato il giallo, nel recente passato, ma per la divisa chiara). Poi, ci sono alcuni sottili riferimenti al soprannome di Nashville, ossia “music city”: lo stemma sulle spalle, che racchiude le tre stelle della bandiera del Tennessee in un plettro, e le sei righe orizzontali sui numeri, che alludono alle corde della chitarra. I colori sono gli stessi che la squadra ha sempre usato, a parte il grigio che è stato tolto (scelta che mi trova d’accordo). Il font poi è originale e unico, senza essere troppo ardito, così come unico è il tipo di striatura. Quello che proprio non capisco e detesto sono quelle righine a mo’ di “campana”, che sembrano decisamente stonare. E dire che quando il layout è uscito, nel 2011, l’avevo bollato come “orribile”, salvo ricredermi dopo aver visto le divise sul ghiaccio la prima volta…
Storia: i Predators, che esistono dal 1998, non hanno operato molti cambiamenti prima dell’attuale layout, il che è in linea con l’identità di un team che nella sua storia ha avuto un solo coach (Barry Trotz) e un solo general manager (David Poile). Le loro divise non mi sono mai piaciute: mi sono sempre sembrate delle tute da pilota di NASCAR, piuttosto che divise da hockey, probabilmente sarà il font (in particolare quello dei numeri) o il layout fin troppo composito (quasi un patchwork). Il lieve cambiamento del 2007 con il passaggio al sistema RBK-EDGE ha migliorato un pochino la situazione, ma ha introdotto l’uso dei “side panels” di cui non sono mai stato tanto un fan. Decisamente diversa la alternate 2008-10, priva del giallo, con l’aspetto più classico e, ironicamente (viste le considerazioni fatte poco sopra), contenente un motivo a scacchi nelle strisce blu scure. Molti la davano come papabile nuova divisa scura, nel 2011: per quanto potessi apprezzare il layout, devo ammettere che la mancanza del giallo non faceva molto “Predators”. La alternate 2001-07 color senape, invece, è persino incommentabile, anche solo per la scelta del colore. Soprannominata “Mustard”, è ritenuta universalmente (anche da me) tra le più brutte uniformi di sempre.
Miglior divisa: viste le considerazioni sopra esposte, è facile premiare come migliore il set attuale dei Predators, praticamente perfetto per la squadra.
Mia proposta: poco e niente da dire: l’unico cambiamento che apporterei è la rimozione della “campana”, convertendola in un contorno dello shoulder yoke almeno su quella bianca. Introdurrei poi, perché no, una alternate blu; una striscia gialla sulla pancia, il fondo tutto bianco, una striscia gialla sugli avambracci e i polsi blu. Nel progettarla bisogna comunque fare attenzione al possibile conflitto con la alternate dei St.Louis Blues, che avrebbe praticamente gli stessi colori ma è già in pista da qualche anno.

NEW JERSEY DEVILS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: ecco un caso di “superclassico” che non appartiene a una delle “Original Six”. Il layout attuale dei Devils, transizione al sistema RBK-EDGE a parte, è esattamente invariato da ben ventuno anni. Schema di colori perfetto (rosso e nero fa decisamente “diavolo”), layout molto semplice ed efficace, font per nomi e numeri ben chiaro e leggibile. Pure il logo è ben concepito, con un astuto monogramma “NJ” cornuto e caudato. Cosa chiedere d’altro?
Storia: come appena accennato, i Devils sono parecchio refrattari ai cambiamenti. Quello attuale è appena il secondo set di divise nei 31 anni della loro storia, iniziata quando i Colorado Rockies si trasferirono nel New Jersey. Il precedente non era poi così tanto diverso. Il verde al posto del nero non rendeva, nell’ottica dell’identità della squadra. Quello che lo rendeva particolare, però, era la striatura: all’apparenza differente tra le due divise, ma prestando attenzione si può notare che in realtà è uguale! Le strisce bianche sono praticamente “invisibili” sulla divisa chiara, come quelle rosse sulla divisa scura. Da notare che i Devils si sono sempre rifiutati di introdurre una alternate.
Miglior divisa: è quasi come giocare a testa e croce, visto che anche il primo set non era tanto male (verde a parte). Nel complesso, però, per le considerazioni fatte prima, scelgo il secondo.
Mia proposta: potrei sembrare un pazzoide, visto che andrei ad alterare un ormai classico, ma qualche cambiamento lo farei. In pratica, quello che adotterei sarebbe una combinazione dei due layout. Prenderei fondamentalmente quello vecchio, sostituendo il verde con il nero e il font dei nomi con quello attuale (più sottile e quindi meno ingombrante); conserverei la striatura e il font dei numeri. Inoltre semplificherei gli shoulder yoke lasciandoli sì arrotondati, ma completamente neri come quelli attuali. Eventualmente si potrebbe pensare a una alternate nera, ma non è affatto una necessità.

NEW YORK ISLANDERS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: come già visto in alcuni altri casi (es.: Buffalo), anche il look attuale degli Islanders non è altro che l’ammodernamento di un classico, e per questo non può che riscontrare pareri positivi. In pratica è quasi un ritorno al layout dell’epoca dei quattro titoli consecutivi (e dico “quasi” perché le strisce sulla divisa scura sono lievemente diverse). I colori usati sono perfetti, visto che si tratta dei colori della bandiera di New York. Anche in questo caso si tratta di un qualcosa di semplice ma non banale, visto che la striatura ha un motivo che nessun’altra squadra usa. I nomi forse sono un po’ troppo grossi, ma può anche essere un semplice effetto ottico dato dall’uso di due colori. La alternate invece è un completo intruso, con la massiccia presenza di nero e grigio (colori estranei) e una combinazione wordmark+numero sul davanti che più si addice a una squadra di basket. L’unica cosa intelligente è data dagli originali side panels, che combinati tra maglia e pantaloncini fanno un particolare effetto a diamante.
Storia: e qui si potrebbe dibattere per ore. E’ evidente come dalla metà degli anni ’90 gli Islanders abbiano provato in tutti i modi a staccarsi dal layout classico, con l’unico effetto di far infuriare letteralmente i tifosi e dover correre ai ripari in fretta e furia. La pazzia dei mid-90’s ha investito gli Islanders in maniera particolare, facendo partorire alle menti del management una delle due-tre divise più orripilanti e senza senso di sempre. Ironicamente chiamata “Fisherman”, visto che il marinaio del logo ricordava il pescatore della Gorton’s (l’omologo statunitense di Capitan Findus, per intenderci), presentava questa striatura a onda, uno shoulder yoke asimmetrico simile alla famosa forma di dentifricio della pubblicità dell’Aquafresh e un font ondulato per numeri e nomi tale che definirlo “da capogiro” non è fargli un complimento. Per fortuna la dirigenza se n’è sbarazzata il prima possibile. Al confronto, pure la alternate 2002-07 in stile operaio dell’ANAS sembra un bijou. Il layout adottato nel 2007 con la transizione al sistema RBK-EDGE non mi è mai piaciuto: troppo arancio, troppo azzardato.
Miglior divisa: vi dirò, sono fortemente indeciso. Al layout del periodo dei quattro titoli (1980-83) preferisco quello immediatamente successivo (1984-96) a causa dei nomi a un colore anziché a due. E per tanto tempo non ho avuto dubbi nel decretare quella la miglior divisa degli Islanders…ma da qualche tempo, più guardo la divisa attuale e più mi convinco che le strisce su quella scura sono migliori così come sono ora. Decreto quindi il pari merito.
Mia proposta: è facile intuire quindi dove voglio andare a parare. Semplicemente, manterrei il set attuale, riducendo i nomi a un colore singolo, e disfacendomi al volo della alternate nera. Anzi, a dirla tutta, non sentirei il bisogno di una terza divisa in casa Islanders.

NEW YORK RANGERS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: ecco un altro classico intramontabile. Si tratta in pratica del look che i Rangers già avevano negli anni ’50 e che in generale hanno sempre modificato poco (vedremo in seguito il dettaglio). Le divise dei niuiorchesi hanno molte peculiarità che le rendono immediatamente riconoscibili: il wordmark diagonale su entrambe, i nomi arcuati verticalmente, l’ombreggiatura (“drop shadow”) sui numeri e lo shoulder yoke particolare sulla divisa bianca. La combinazione di colori è più patriottica che mai, anche se i colori della bandiera statunitense sono leggermente più scuri. La alternate non è niente di eclatante ma tutto sommato si integra bene con il set standard.
Storia: come già anticipato, se si eccettua il biennio 1976-78 (un errore a cui la dirigenza ha presto rimediato), la divisa dei Rangers è sembre cambiata di pochissimo alla volta, e mai scostandosi più di tanto dal layout originale (che poi è praticamente quello attuale). Insomma, questioni di semplice posizionamento delle strisce, oppure lo scollo a V piuttosto che i laccetti. E’ degna di nota però la alternate blu 1996-2007, denominata “Lady Liberty”, il cui layout sorprendentemente semplice (per il periodo in cui è nata) ed efficace, oltre alla bellezza dello stemma alternativo, ha ottenuto parecchi riscontri positivi nella tifoseria.
Miglior divisa: a questo punto, come già visto ad esempio per i Blackhawks, è solo questione di gusti, di dettagli e di versioni. La mia preferita in assoluto è la versione 1978-87, per le strisce sulla pancia uguali sulle due divise (sulla pancia, per l’appunto, e non sulla “coda”), per i nomi diritti anziché arcuati, e per la differenza dei wordmark tra le due divise (“Rangers” su quella chiara e “New York” su quella scura), cosa piuttosto originale.
Mia proposta: in pratica basta leggere il paragrafo precedente: riposizionare le strisce, raddrizzare il nome, cambiare il wordmark sulla divisa chiara (perché è quella che si usa in trasferta, a differenza di allora). Invece, i laccetti sul collo, che negli anni ’70-’80 non c’erano, possono benissimo rimanere: danno più l’aria di un classico. E poi, sostituire la alternate attuale con la Lady Liberty, davvero molto bella.

OTTAWA SENATORS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: non mi convince per niente. E’ apprezzabile il fatto che finalmente, dopo anni, il layout delle due divise coincide, ma il layout stesso è piuttosto discutibile: strisce mozze sugli avambracci, side panels mozzi, strisce nere in pratica sotto le braccia (e quindi un po’ poco visibili). I font, per contro, mi piacciono: sono unici nel panorama NHL, personali e molto gradevoli sia da vedere sia da leggere. La scelta dei colori mi trova d’accordo: sono gli stessi dell’omonima franchigia presente nella capitale canadese che ha cessato di esistere negli anni ’30. La alternate invece è una vera perla: classica, con il giusto sapore vintage e un doveroso tributo ai vecchi Senators, di cui riprende lo stemma sul davanti. In fin dei conti avevano anche vinto una Coppa, nel 1927.
Storia: era bellissimo il layout molto classico e lineare degli inizi, aggiustato di poco nei seguenti anni, dallo stemma decisamente più bello e “marziale” rispetto all’attuale centurione di tre quarti con lo sguardo torvo. Poi sono arrivati gli anni ’90 e la loro creatività estrema, che hanno lasciato il segno anche nei Senators, con quella alternate fantasiosa (ma non troppo, per fortuna) adottata poi stabilmente come divisa scura, creando così un fortissimo squilibrio nel set standard. Per fortuna questo squilibrio è stato annullato con l’adozione delle attuali divise, ma non è stato un cambiamento del tutto positivo (vedi paragrafo precedente). La alternate 2000-07, però, aveva il suo perché, e su questa il “centurione torvo”, più adatto a una terza divisa, aveva un senso di esistere; quella 2008-11 sembra l’ennesimo patchwork.
Miglior divisa: indubbiamente la mia preferenza ricade sul layout degli inizi, e scelgo la versione 1995-97. I numeri rossi usati il primo anno sulla divisa nera non rendono; la presenza di strisce bianche sulla stessa la completa, e lo stemma rende di più con la scritta “OTTAWA SENATORS” sul bordo (la versione 1997-99 non ce l’aveva).
Mia proposta: molto semplice: recupero integrale del set sopra menzionato, esattamente così com’è. Si può mantenere invece la alternate attuale, anche se a questo punto forse sarebbe meglio farne una versione rossa (le strisce diventerebbero una nera e una bianca), dal momento che una divisa nera già ci sarebbe.

E con i Senators arriviamo a due terzi dell’elenco. Le ultime dieci squadre arriveranno nei prossimi giorni, anch’esse cinque alla volta, con una piccola postilla come già accennato all’inizio. Stavolta voglio fare in fretta, soprattutto per soddisfare la mia smania scrittoria/”impulso creativo” (auto-cit.) degli ultimi tempi. E a causarmi tutto questo mi sa tanto che è stato il libro di Richard Castle che ho appena finito.
Comunque credo di avervi stupiti: non pensavate che scrivessi qualcosa di positivo per i Rangers, vero? Chissà come mi comporterò con i Canucks, se sarò particolarmente idolatrante o ultra-critico…we shall see.

Un pensiero riguardo “Questione di stile (parte 4)

  1. NASHVILLE PREDATORS : OK entrambe. Grande cura dei dettagli La bianca è la migliore di questo gruppo.
    DAVILS: Molto lineare, ma un po’ “fredda”; meglio la bianca anche se poco “devil”. No il logo….
    ISLANDERS: non mi acchiappa anche se la nera in campo deve fare il suo bell’effetto
    RANGERS: proprio no la scritta diagonale. Meglio sarebbe con un bel blu deciso
    SENATORS: un pasticcio!!

    Scrittura chiara, personale e enormemente ricca di dettagli….!!! Good!

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