Questione di stile (parte 6)

Mancano pochi giorni all’inizio della regular season, mentre la pre-season sta volgendo al termine con gli ultimi incontri. Per inciso, i Canucks stanno facendo piuttosto schifo, avendo perso quattro partite su cinque. Ma non voglio commentare né subito sputare sentenze: in fin dei conti la pre-season serve ad aggiustare la squadra e a capire chi, delle seconde leve, può far parte a tempo pieno del roster e chi invece ha bisogno di qualche tempo nelle leghe minori. Non commento per non fare la figura del classico tifoso calcistico che si fa prendere fin troppo dalle amichevoli estive, magari temendo un’annata super-schifosa se la propria squadra di serie A fa appena quattro goal al Pizzighettone anziché i preventivati sette, oppure dando già per vinta la Coppa dei Campioni dopo quattordici reti al Gladiator.
Il tempo corre, quindi è bene che non indugi ulteriormente. Passo quindi a esaminare, da un punto di vista estetico, le ultime cinque squadre.

TAMPA BAY LIGHTNING (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: Molto minimalista, forse quasi anonimo, ma non c’è che dire: funziona. Il layout risale all’estate 2011; allora molti hanno accusato il GM Steve Yzerman, per vent’anni capitano dei Red Wings, di aver adottato questo look per imitare proprio la squadra di Detroit e rifarsi, con una punta di sacrilegio sportivo, alle “Original Six” (da cui il soprannome denigratorio di Detroit Maple Lightning). Vero o meno, offensivo o meno, c’è da dire che una semplificazione ci voleva. Anche il logo, così “minimal”, ci sta appieno. Sono pure state conservate, a furor di popolo, le strisce a forma di fulmine sul lato dei pantaloncini, peculiarità dei Lightning fin dal primissimo giorno. Quello che proprio non va, però, è l’assenza del nero, da sempre il colore principale della squadra. Anche la alternate solleva qualche dubbio, più che altro per la scritta “BOLTS” che sembra un nomignolo da lega minore.
Storia: Prima della “famosa” transizione di massa al sistema RBK-EDGE (lo ricordo: estate 2007) il layout dei Lightning non è mai variato, ed è stato sempre semplice, ciassico e molto apprezzabile; la squadra semmai si è sempre distinta per i font un po’ particolari (“metallici” inizialmente, quindi di tipo brush script), prima di trovare un giusto equilibrio con il cambio di millennio. Il disegno del 2007 usava lo stesso template di Senators e Penguins: bocciato. Davvero, striatura senza senso, divisa spoglia…insomma, brutto. Ma spendiamo due parole per la alternate 1996-99, figlia della pazzia estrema dei ’90, raffigurante un paesaggio tempestoso, con tanto di fulmini, mareggiata, pioggia e pure un font elettrico per i numeri… Anzi, ne basta una sola: terribile, davvero.
Miglior divisa: facendo una rapida valutazione, mi viene abbastanza facile premiare il set 2001-07 come il migliore. Niente alternate dubbie, niente font azzardati, look semplice quanto basta e con la combinazione di colori giusta.
Mia proposta: l’unica vera cosa da fare sarebbe la reintroduzione del nero. Si può tenere l’approccio “minimal” della squadra, senza riprendere il layout di dieci anni fa, ma comunque avvicinandosi quanto basta. Bisognerebbe quindi rendere nera la divisa scura, utilizzando una doppia striscia (blu e bianca) anziché singola. Le strisce sulla divisa chiara sarebbero quindi una nera e una blu, e i numeri passerebbero neri. La alternate può rimanere uguale nel layout, facendo sparire le inutili righine bianche e utilizzando uno stemma al posto della scritta.

TORONTO MAPLE LEAFS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: fantastico, splendido, assolutamente meraviglioso. Classico e tradizionale, ha tutti gli elementi al posto giusto: la striatura, pari a quella usata più spesso nella storia della squadra; il font di numeri e nomi, leggibilissimo; i laccetti sul collo, che fanno molto “tradizione”; la alternate, replica della divisa del 1967, anno in cui i Leafs vinsero la loro (finora) ultima Coppa. Insomma, perfetto.
Storia: per essere una “Original Six”, i Leafs hanno cambiato spesso le divise. Va detto però che il più delle volte si è trattato di un semplice aggiustamento di pochi elementi. Il primo cambiamento sensibile è arrivato nel 1970, con le strisce lungo le braccia che sarebbero poi rimaste per più di vent’anni; quindi, il ritorno al motivo precedente, e poi ulteriori piccoli aggiustamenti (tra cui la discutibile scelta del Kabel come font di numeri e nomi, e poi solo per i nomi). La mancanza di strisce sulla pancia nel primo layout RBK-EDGE non è mai stata accolta favorevolmente, cosa a cui la dirigenza ha finalmente posto rimedio negli ultimi anni. Giusto un paio di alternate nella storia dei Leafs, entrambe riproduzioni di divise storiche: giusto così.
Miglior divisa: non ho dubbi, vado a colpo sicuro sul set attuale, alternate compresa. Semplicemente stupendo. Subito dietro metterei il set 1992-97, praticamente identico a quello attuale, ma con un font per i nomi più squadrato e un po’ meno bello. Anche la divisa degli ’80 ha il suo perché, ma in confronto a quella attuale scompare.
Mia proposta: ammirare e venerare: nient’altro.

VANCOUVER CANUCKS (divisa attuale: @ storia: @)
Nota iniziale: è possibile che in questo caso il mio cuore di tifoso mi faccia un po’ sragionare. Io ci provo, a essere obiettivo, ma capitemi.
Look attuale: mah. Per me che sono legato indissolubilmente al giallo-nero-rosso, vedere la mia squadra in blu e verde non mi piace un granché, sebbene questi siano i colori con i quali i Canucks hanno visto la luce. Provando a essere obiettivo, invece, potrei dire che il layout in sè non sarebbe poi male (è praticamente identico a quello degli anni ’70), ma ha alcuni particolari che proprio non vanno. Innanzitutto lo stemma: già è bruttino in sè, poi la scritta “VANCOUVER” lo rende più adatto a una squadra di college che a una NHL. Poi, il font per numeri e nomi: per questi ultimi può anche andare, ma per i numeri è troppo stretto e anche un po’ brutto in sè. Con la alternate invece andiamo già meglio: lo stemma è un ammodernamento del logo degli anni ’70 e quindi si integra nel layout in una maniera più sensata.
Storia: probabilmente i Canucks sono la squadra che ha maggiormente variato le proprie divise nell’intera NHL, e non parlo di numero di variazioni ma di entità delle singole. Ad esempio prendiamo il 1978, anno in cui nacque la famosa (o infame) “Flying V”, con una decorazione talmente ingombrante che lo stemma era relegato sulle braccia! Una divisa che o si odia o si ama, e che è talmente brutta da diventare un cult quasi apprezzato. Paradossale, ma per molti è così, e talvolta, lo ammetto, anche per me (e poi la versione nera è un po’ meno peggio…). Il disegno poi si è evoluto pian piano in quello a cui sono legato io, quello del periodo 1989-97 con il “Flying Skate” come stemma. Poi i Canucks vennero comprati dalla Orca Bay Sports and Entertainment, ed ecco che il logo si modificò di conseguenza, portandosi dietro una combinazione di colori che, seppur inserita in un layout interessante e apprezzabile, diciamocelo, non c’entra un bel niente con la squadra. Poi arrivò il sistema RBK-EDGE, e il resto è storia. Due parole sulle alternate degli anni ’90 e 2000: non certo un granché, ma come abbiamo visto finora, c’era decisamente di peggio.
Miglior divisa: da un mero punto di vista estetico, forse il layout migliore è quello 1997-2007, ma i colori sono “sbagliati”. No, non ci riesco ad essere obiettivo: 1989-97, assolutamente. Colori perfetti, layout semplice ed efficace.
Mia proposta: gettare via quella roba di adesso e recuperare il set sopra citato. Manterrei invece la alternate, che sarebbe comunque un riferimento storico, dotandola però dei font utilizzati nel 2006 sulla stessa divisa, più leggibili rispetto a quelli attuali.

WASHINGTON CAPITALS (divisa attuale: @ storia: @)
Look attuale: mi lascia un po’ perplesso. Mi fa piacere innanzitutto che abbiano recuperato il tradizionale rosso-bianco-blu, anche se con colori lievemente più scuri di prima. Il layout, per contro, non mi convince, con quella striatura un po’ strana sul davanti e i side panels, che non mi sono mai piaciuti tanto). Il font dei nomi non è male; quello dei numeri non è un granché ma è tutto sommato passabile. Il logo fa il verso a quello storico e ci può stare. La alternate invece è fantastica. Nata per il Winter Classic 2011 come replica delle uniformi della prima stagione (con tanto di pantaloncini rossi dismessi dopo tale annata), è poi stata adottata stabilmente. Ottima scelta, che mi trova d’accordo.
Storia: i Capitals sono nati nel 1974, adottando una divisa che più patriottica di così difficilmente si può, ma che riesce comunque a risultare non pacchiana. Il disegno è stato aggiustato più volte fino agli anni ’90, quando l’ondata di creatività spinse la dirigenza a cambiare completamente look e colori (fenomeno che contagiò anche, per esempio, i Sabres). E su questo sono molto combattuto, perché il layout è molto bello, unico e particolare, il logo utilizza uno dei simboli americani per eccellenza (così come quello alternativo sulla versione nera con strisce color bronzo), la combinazione di colori funziona e pure il font di tipo Serif riesce ad avere un senso (anche se in generale mi sembra un po’ un azzardo). Tra l’altro, il motivo della striatura, combinato tra pancia e braccia, assume una forma a pentagono, sottile allusione al quartier generale del Dipartimento della Difesa statunitense. Solo, tutto questo non fa per niente “Washington Capitals”. Il ritorno al “tricolore” è stato buona cosa, ma si poteva fare decisamente di meglio.
Miglior divisa: pur apprezzando in sè il layout 1996-2007, indubbiamente quello precedente si addice di più alla squadra. La versione che preferisco è quella 1987-95: le braccia stanno meglio decorate con cinque stelle anziché quattro, i nomi a due colori si integrano meglio con i numeri e non presentano problemi di leggibilità, e lo stemma sul davanti è più ordinato.
Mia proposta: vista la alternate già in uso, non ci penserei su due volte a ri-promuoverla nel set principale e a recuperare la corrispondente divisa rossa. Se si volesse aggiustare il layout attuale, invece, ammetto che non saprei come muovermi: sarà che non m’ispira…

WINNIPEG JETS (divisa attuale: @)
Look attuale/storia/miglior divisa: i primi tre paragrafi saranno combinati in uno solo, visto che gli attuali Jets esistono dal 2011 e hanno avuto una sola divisa nella loro breve storia nel Manitoba, che quindi diventa la migliore per mancanza di concorrenza. Il layout mi divide un po’: le strisce blu lungo le braccia sulla divisa chiara fanno decisamente a pugni con quelle intorno ai gomiti, perché si tratta di due elementi mutuamente esclusivi che non dovevano essere impiegati contemporaneamente; sulla divisa blu, invece risutano invisibili e indolori, e quindi il disegno risulta decisamente migliore. Il font impiegato non mi fa impazzire, ma tutto sommato non c’è male. Il logo è un tributo allo stemma della Royal Canadian Air Force, ma risulta un pochino “vuoto”: sembra che manchi di qualcosa. Le divise dei vecchi Jets (@) erano tutt’altra cosa: spettacolari davvero.
Mia proposta: non potendo/volendo riprendere le divise appena menzionate (si tratta in fin dei conti di un’altra squadra/franchigia/società che probabilmente ha scelto il nome “Jets” per non causare una sommossa popolare), si potrebbe tranquillamente aggiustare il layout attuale. Ad esempio facendo sparire le strisce blu lungo le braccia e sistemando le strisce sulla pancia rendendole conformi a quelle intorno ai gomiti. Sulla divisa bianca potrebbe essere anche utilizzato uno shoulder yoke blu scuro, ma non è indispensabile.

E dopo aver finalmente finito il giro delle 30 squadre NHL, come promesso, chiudo con il botto: la presentazione della nuova alternate dei Sabres.

Postilla #2: Buffalo Sabres, nuova alternate (@)
Definirla “discutibile” e “curiosa” è usare degli eufemismi piuttosto attenuanti. Il layout è qualcosa di mai visto finora, e a vederlo non c’è da chiedersi neanche il perché. Apprezzo il tentativo di creare una alternate principalmente gialla, ma crearla in questo modo…no, decisamente non va. La pancia è spoglia, le strisce sulle braccia sono contornate da un curioso profilo che (penso) dovrebbe richiamare la lama di una sciabola, ma il massimo è dato dal pannello blu: sembra decisamente un mantello. Mi spiace ma non ci siamo: è materiale da lega minore, e solo per una serata speciale/particolare.

Ecco, ora ho veramente finito. E’ stata lunga, ma ce l’ho fatta. Spero abbiate apprezzato, sia l’argomento sia l’approccio con cui l’ho affrontato. Ora però ritorno a parlare di hockey giocato: la stagione comincia il 1º ottobre, le squadre ora sono raggruppate nuovamente in quattro division anziché sei, e quindi un minimo di informazione e delucidazione è d’obbligo.
Ci risentiamo quindi presto, sperabilmente nel weekend.

Un pensiero riguardo “Questione di stile (parte 6)

  1. LIGHTNING: Bei colori, stranamente la bianca è troppo…bianca. Se quella di mezzio avesse il logo anzichè la scritta sarebbe la migliore
    MAPLE LEAFS : Tutto OK!!! dal logo al nome ai coloti: Bravi! Un minimo margine di miglioramento al font dei nomi
    CANUCKS: Verde e blu???? MAhhhh! Gradevole ma ..non spacca. Bella la scitta “ad arco” no i numeri
    CAPITALS: molto “americana” Bel logo. La bianca senza stelle è la migliore
    JETS: Elementare, quasi disarmante ma per questo simpatica. bella l’idea del logo con colori “diversi”. belli i numeri.

    MAPLE LEAF . The winner, su tutti.

    Compito arduo ma pienamente svolto con una passione:così vera da risultare contagiosa.

    Lontanissimi i tempi delle “scalette”……

    Congratulazioni, davvero! e Buona season!!

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